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AMORE, MORTE E PURIFICAZIONE

 

DI

 

IGOR DELLA LIBERA

 

 

 

 

 

 

-Non voglio morire. So com' è la vita di un fantasma e non voglio diventare uno di loro.

Falena porse a Lucciola una mascherina fatta con il tessuto che copriva gli Hulk Bot. Ne aveva preparata una per ogni membro del Night Shift.

-Non hai sentito, non serviranno a nulla, questa robaccia penetra attraverso la pelle.- gridò lo Straccione che cercava di avvolgersi nelle sue sciarpe, sperando di rallentare gli effetti del virus letale.

-Ce ne andremo di qui.

Tick Tock era d'accordo con il Fantasma.

-Useremo l'ascensore. Sta per aprirsi proprio in questo momento.

Era vero solo che il crono lettore si era dimenticato di avvisare il gruppo che dalle sue porte sarebbe uscita la donna chiamata Codice Nero, bardata di kevlar dalla testa ai piedi e con un gran prurito al dito vicino al grilletto del suo colossale cannone al plasma.

-Toglietevi di lì. Non sono qui per voi.

Fantasma si voltò, capendo che il bersaglio della furia della donna non avrebbe potuto evitare il colpo. Non poteva muoversi. La vittima designata era Lucia Corsoni.

-Corsoni ha diffuso un virus derivato dal gas di Carrion dobbiamo andarcene tutti o moriremo.

-Siete qui per questo e se vi preoccupate di Corsoni, lui è già all'inferno a prendere i posti.

-Hai ucciso il tuo capo?

-Si mi ha mentito. Ha detto che Lucia era morta che si era dimenticato da lei.

Falena incrociò le braccia.

-E invece la teneva nascosta sotto il tuo naso. Vuoi sapere la verità tra te e lui c'era solo del sesso. Il suo cuore è sempre stato in questa stanza. Fidati. Conosco gli uomini e so quanto possono essere bastardi.

Falena la stava distraendo con le parole, mentre con il suo potere spingeva il tessuto dei robot ad allungarsi lungo il corridoio. Codice Nero non sentì le spire intorno alle caviglie e così si trovò in terra, trascinata da quei tentacoli eleganti senza nemmeno rendersene conto.

Il Fantasma gridò.

-Dobbiamo neutralizzarla non possiamo permetterle di uccidere un innocente.

-Lucia Corsoni è più morta che viva e lo stiamo diventando anche noi ogni minuto di più che rimaniamo qui a dibattere di questioni etiche. Non siamo i Vendicatori.

Lucciola aveva perso tutto il suo eroismo. La sua vita era fatta di fantasmi ma l'unico spettro che voleva eludere, almeno ancora per un po,' era quello della morte.

Il Night Shift corse verso Codice Nero che si era rialzata e puntava su di loro il cannone. Il plasma sorvolò le loro teste. L'Ago lanciò la sua arma ma Codice Nero riusci ad evitarla. Era una furia ben addestrata. Il Night Shift era un gruppo che non sapeva usare al meglio la forza derivata dall'essere un collettivo.

Agivano individualmente non coordinandosi per questo Codice Nero ebbe la meglio su alcuni di loro. Falena venne colpita allo stomaco e si piegò, Danse Macabre stava provando ad ipnotizzarla quando un pugno frenò il suo ballo.

Lo Straccione la lasciò passare pensando di valere di più di Lucia Corsoni. Tick Tock era inutile. Il Fantasma resistette un po' ma Codice Nero sapeva come incassare e restituire, riusciva a mulinare calci e pugni con abilità crescente alimentata dalla furia del tradimento di Corsoni, dal desiderio di farla finita con Lucia.

Uno dei fratelli Grimes si tolse dalla linea di tiro, ma l'altro, Barton rimase fermo davanti alla bara lucente.

-Non sparare. Lei non c'entra.

Il Night Shift ferito e dolorante era arrivato davanti all'ascensore. Lucciola si grattava una guancia temendo il peggio.

-Muoviamoci...la mia pelle sta già cadendo. Io ho letto cosa può fare l'intruglio di Carrion...se ci va bene diventeremo un blob di ossa e carne.

Nell'ascensore li attendeva il cadavere di Corsoni. L'unica cosa distinguibile era la sua faccia con lo sguardo che manteneva la sorpresa del momento in cui era stato ucciso dalla donna che diceva di amarlo.

-Barton togliti da lì...non puoi fermarla...Barton!!!!

-Percival per la prima volta sono sicuro di qualcosa...

Barton distolse lo sguardo mentre correva verso l'ascensore.

Codice Nero sparò verso la bara, Berton cercò di schermarsi con le sue magie ma nulla poteva resistere ad un colpo al plasma, non da distanza così ravvicinata.

Poche ore fa Barton Grimes insieme agli altri aveva finto di morire bruciato, adesso invece stava succedendo davvero.

Anche se il tutto avvenne in pochi istanti sentì al rallentatore la pelle che si levava dai muscoli, questi che si scioglievano e vide prima di sparire nella luce di fuoco le sue ossa che si sbriciolavano.

-Barton cosa hai fatto. Lasciatemi voglio uccidere quella cagna.- Lupa trattenne Percival. Codice Nero era ora davanti alla bara, puntò l'arma contro il viso sempre uguale di Lucia. Quegli occhi aperti sul nulla sembravano fissarla, sapeva che non era così. Si abbassò la maschera che rientrò nel collo della divisa.

Non doveva farlo, l'ambiente era ormai saturo del virus di Carrion.

Il suo volto da virago iniziò a bruciare, il dolore era terribile. Sarebbe morta lì con il primo amore mai dimenticato di Corsoni. Come altri imperi criminali anche quello  era finito per una causa esterna. Le più grande macchine possono essere fermate da un piccolo inaspettato granello sia esso un controllo del fisco o un'amata tradita e ingannata. 

Il Night Shift chiuse le porte dell'ascensore mentre Codice Nero esplodeva il suo ultimo colpo.

L'ascensore iniziò a risalire. Sembrava tutto finito quando  una voce meccanica annunciò.

-E' stata avviata “la purificazione”, tutti i locali gli ascensori e ogni luogo del Casinò saranno sottoposti alla procedura. Si prega il personale di uscire dall'edificio.

-Purificazione?

-Evidentemente Corsoni conduceva qui gli esperimenti sui gas e sulle misture di Carrion e aveva predisposto un sistema di pulizia nel caso qualcosa andasse storto. La sua trappola venefica deve averla attivata...

-Non mi piace la parola purificazione mi ricorda le mie confessioni della domenica - disse lo Straccione.- non finivano mai bene con padre Harold.

-Hanno parlato di evacuazione perciò dovranno dare il tempo alla gente di mettersi in salvo, vero?

Chiese Lucciola preoccupata rivolta a tutti, poi ebbe l'intuizione di domandarlo al suo spettro di fiducia. Il costruttore doveva essere al corrente anche di quelle estreme misure di sicurezza.

-Facevo meglio a tenermi la curiosità...

-Cosa sta per succedere?- chiese Falena preoccupata.

-Fuoco. Stanno per flambare ogni parte dei casinò. Un fuoco chimico potentissimo. Brucia ogni cosa a livello molecolare.

-L'ideale se non si vuole che il contagio si espanda all'esterno- spiegò il Fantasma.

-Ce la faremo. Mancano pochi piani.

-Dovremmo rimanere tutti qui e morire come mio fratello. Barton  è morto capite. Io lo sento dentro...non rimerò più con lui. A voi sembra non importare, pensate solo a come portare a casa la pelle, nessuno di voi ha fatto nulla per salvare la sua...

Percival si incupì e rimase in un angolo. Si era levato la maschera da fratello Grimm. In cuor suo sapeva che i fratelli Grimm erano finiti per sempre.

-Eravamo troppo lontani per fare qualcosa, dobbiamo uscire di qui anche per onorare la sua memoria. E' un caduto dei Night Shift e noi, per quanto tu possa credere il contrario, non siamo gente che dimentica.

-Per andare al funerale di Barton dobbiamo evitare il nostro.- Falena aveva la vita dentro, il rischio era adrenalina per lei ma in quel caso sentiva solo freddo e paura.

Tutti si chiedevano da dove sarebbe scaturito il fuoco, in quel piccolo spazio non avrebbero avuto scampo.

Per la terza volta quel giorno rischiavano di morire flambati. Qualcuno da qualche parte voleva dare loro un assaggio di inferno prima dell'originale in cui tutti, visti i loro passati, sarebbero finiti.

All'esterno del Casinò dalla facciata kitch simile ad un antico palazzo romano, Buck Cowan, il giornalista che di fatto curava l'ufficio stampa dello strampalato gruppo si chiese, vedendo gli impiegati del casinò i buttafuori e anche qualche poco distinto sgherro di Corsoni uscire di corsa, se la sua rubrica non sarebbe finita dopo un solo numero.

Non poteva negarlo, aveva bisogno del Night Shift. Si sentiva di nuovo in corsa come nel passato quando aveva conosciuto Jack Russell ed era stato spinto a scrivere un libro sui licantropi.

-Dopotutto anche se non sembra sono eroi, e gli eroi escono sempre vivi, magari all'ultimo momento, magari un po' bruciacchiati...

La gente evacuata si era fermata dopo le transenne disposte dalla polizia e dai pompieri informati dallo stesso meccanismo di sicurezza che aveva avviato la purificazione.

Le ombre della sera si stavano profilando e dal deserto la notte soffiava su Las Vegas portata da un vento caldo.

Le luci dei casinò si stavano accendendo e nel bagliore aranciato del sole che ormai sfiorava l'orizzonte gli ultimi piani del Casinò di Corsoni si illuminarono, le finestre esplosero e lingue di fuoco eruttarono andando a lambire il cielo sopra la città.

La gente si protesse con le braccia chinandosi e gridò spaventata. Cowan guardava in basso verso l'ingresso mentre i pompieri erano pronti ad intervenire.

Quel fuoco si comportava in modo strano, non sembrava un incendio ne il riverbero bollente di un' esplosione.

Come erano apparsi quegli sputi di drago così scomparvero lasciando il muro e i contorno delle finestre anneriti. Il palazzo dall'aspetto romanico stava subendo un'altra Pompei ma controllata. Ora il piano a purificarsi era il secondo.

In quel momento arrivarono anche le ambulanze anche se per ora non c'erano feriti da soccorrere. Cowan strinse il notes con le interviste ai Night Shift, con gli appunti su cosa fare con quel pittoresco gruppo. Il secondo piano bruciò più lentamente. Cowan stava per arrendersi. Aveva convinto il suo capo al giornale a credere in lui e ancora una volta i suoi sogni le sue speranze stavano finendo in cenere, al tramonto di un giorno che avrebbe fatto a gara con i peggiori della sua vita.

-Forse posso convincere i Campioni a tornare insieme...sembra che Los Angeles avrà bisogno di eroi...- Cowan provava con l'ironia a mitigare il dolore per la perdita del Night Shift.

Li aveva conosciuti da poco ma si sentiva affine a quei pariah del mondo super eroico. Forse la frequentazione con Russell che aveva militato per un po' nel gruppo, gli aveva trasmesso il desiderio di appartenervi anche lui anche se come giornalista di collegamento.

-Non ce la faranno più. Ci saranno delle inchieste su quanto è successo, ne sono sicuro, forse posso rimanere in città e coprire la cosa.- pensò cercando di non pensare a cosa aveva perso.

-Guardate c'è qualcuno, sono un gruppo di persone...-

Le voci della gente e dei poliziotti che messi in allarme dalle stesse stavano per superare le transenne, ridiede speranza a Cowan.

Guardò nella direzione indicata dalle dita tese dei presenti e non poteva crederci, erano loro. I Night Shift avevano attraversato il casinò in fiamme ed erano riusciti a farcela.

Le pistole puntate contro di loro da poliziotti preoccupati dai loro costumi e dalle loro facce non era il tipo di soccorso che si aspettavano.

Cowan prese la palla al balzo, passò sotto le protezioni e corse da loro. I poliziotti ora puntavano anche lui. Con la sua quasi proverbiale faccia tosta tirò fuori una storiella abbastanza credibile.

-Sono con me. Lavoriamo tutti per lo stesso gruppo, artisti del circo, di strada, showman...non sapevo che fossero ancora dentro al casinò, erano andati per un contratto per alcune serate...

Cowan aveva il piglio giusto nella voce e riuscì a rendere credibile la cosa.

-Faceva caldo lì dentro ragazze? - scherzò uno sbirro indirizzando quelli che credeva artisti di circo verso le ambulanze.

-Vi daranno un 'occhiata...poi però mi dovrete spiegare cos' è successo là dentro. Il proprietario era con voi? Non è uscito?

Il Fantasma scosse la testa.

-Eravamo rimasti solo noi a provare il numero...

-Va beh andate.

Ma il gruppo non raggiunse mai le ambulanze preferendo dileguarsi in un vicolo vicino. Cowan li seguì trafelato.

-Bel colpo giornalista. In effetti conciati così possiamo passare per gente del circo.- Falena si era già ripresa e così il suo cinico buonumore.

-Andiamocene da questa città. Dobbiamo tornare a Los Angeles e sperare di avere ancora una casa.

Nessuno si era dimenticato le parole del Corsoni robot.

-Mio fratello non c'è più...non so se tornerò con voi.

Percival Grimes non era più lo stesso, sembrava aver ereditato un po' dell'insicurezza del fratello che si era sacrificato, inutilmente, per Lucia Corsoni.

-Cos'è successo? Corsoni? I soldi che dovevate prendere?

-Corsoni è morto e tutto è andato distrutto nella purificazione.

-E Barton dov'è?

-Morto anche lui.

Lo Straccione andò diretto al punto.

Il Fantasma era già in cammino.

-Sistemeremo tutto una volta a casa. Corsoni attraverso quel robot non mentiva ne sono sicuro. Una parte dell' A.I.M dedita alla magia vuole qualcosa che è nascosto nella casa di Folsomm. Se non l'ha già fatta sua dobbiamo scoprire cos'è e impedire a quei buffoni vestiti da apicultori di prenderla.

-E mio fratello? Basta una nuova missione per farvelo dimenticare?

-Te l'ho detto Grimes non ci dimentichiamo di nessuno. Se Barton fosse ancora vivo la penserebbe come me. La Valle delle Ombre, la nostra base ha la priorità. Basta discutere andiamo.

Lucciola lo seguì.

-Questo vuol dire che non ci saranno colloqui personali, il gruppo è tornato unito.

Il Fantasma tacque ma nel suo cuore ringraziava quella ragazzina che senza saperlo teneva il timone del suo Night Shift e dava loro la direzione.

Non sarebbe stato facile continuare a stare insieme ma il Fantasma aveva trovato amici e una casa e non aveva intenzioni di perderli.

 

***

 

-E' tutto qui quello che i nostri esperti hanno ricavato dalle trasmissioni degli elmi. Immagini confuse, disturbi e quando si inizia a vedere qualcosa si interrompe tutto come dopo 72 minuti di megavideo.

Il suo vero nome l'agente Alfa dell'A.I.Magiche non se lo ricordava più, aveva assunto quel titolo completamente e prendeva molto seriamente il suo ruolo di capo.

Stava al centro di una sala ovale su una sedia tecnologica fissando gli schermi dentro le celle di un grande alveare video sospeso a pochi metri da lui.

Ognuno di questi racchiudeva gli ultimi istanti di vita della squadra mandata a villa Folsomm. Non era per nulla turbato dalle grida, dal sangue che schizzava sugli schermi anche se ad urlare erano persone che conosceva, amici e non solo dei sottoposti. 

Erano morti cercando di svolgere il loro dovere da bravi agenti dell'A.I.Magiche.

Al suo fianco una giovane donna che gli faceva da assistente personale, in divisa viola, il colore del loro gruppo. I capelli biondi a caschetto e negli occhi ammirazione per Alfa. Non si poteva certo dire un bell'uomo ma era molto intelligente e poi il suo potere lo rendeva interessante.

Aspettò un attimo prima di rispondere mitigando con un po' di tremolio la risposta non certo piacevole.

-Come ha visto signore prima di entrare nella casa le immagini erano nitide perfette poi, una volta varcata la soglia le cose che hanno trovato i nostri uomini hanno rovinato le trasmissioni dei segnali video.

-Infatti è stato come passare dall'HD ad un mediocre streaming di quelli bui dove non si capisce niente. Peccato perchè quello che è successo lì dentro, in quella fatale ora, doveva essere di certo più interessante di tutti i Paranormal Activity messi assieme... ci credi che sono arrivati al terzo di quella boiata. E poi i cattivi saremmo noi.

Ad Alfa piacevano le citazioni, si crogiolava in esse tanto più che essendo il capo tutti dovevano trovarle argute come fece la ragazza allargando un sorriso compiaciuto sul suo viso.

Alfa lo colse e sorrise di rimando.

-Occupati del rinfresco per i caduti agente Sigma. Prima di andare ti sei ricordata il dossier che ti ho chiesto?

-Gli analisti avevano appena finito quando sono andata da loro. Non c'è molto sul gruppo di vigilantes appena apparso a New York.

-L'uomo, lo definisco così ma sono sicuro che è qualche pezzo grosso infernale, che ci è apparso nel pozzo di vaticini  è convinto che ci saranno molto utili. Si è definito il loro agente ed è pronto a metterli a nostra disposizione. Non so come abbia saputo della nostra ricerca ma è evidente che può farci molto comodo. I rivelatori di potere mistico in sua presenza sono quasi impazziti.

La ragazza lo stava ad ascoltare e aspettava il momento buono per inserirsi nel discorso di Alfa.

-Gli analisti hanno anche dato un nome al gruppo di individui che è anche quello dell'operazione.

-Se non mi piace lo cambio. Sono bravo con i nomi da dare alle operazioni.- sbuffò Alfa.

-Molto bravo signore.- gli passò l'incartamento.

-Operazione Twilight Shift...- aspettò un attimo dopo averlo letto e concluse -mi piace, visto che le persone qui dentro ci aiuteranno a sistemare quegli abusivi di villa Folsomm è adatto. Ora sarebbe carino trovare la vera identità del loro agente. Si è fatto chiamare Mr Smart.

Alfa non disse altro congedando Sigma e mentre usciva la ragazza lo vide rimandare in onda quegli spezzoni di morte e la stanza dell'alveare si riempì di nuovo di grida, disperazione e dolore.

 

***

 

-Casa dolce e nebbiosa casa.

Falena venne zittita da Fantasma che quasi non si vedeva nella bruma che aleggiava tra gli alberi della magione maledetta.

Lupa si muoveva nel suo modo inconfondibile, annusava l'aria e poi emise un verso strano che richiamò dalla foresta spettrale i lupi che aveva messo a guardia della casa. Danse Macabre la avvicinò mentre ne accarezzava uno sulla testa e lui ricambiava con i suoi occhi rossi fissi in quelli di Lupa. Non erano bramosi di sangue ma trasmettevano tranquillità.

-Qualcosa c'è stato, non so se un sopraluogo o un vero e proprio attacco. Tracce ce ne sono poche, i lupi mi dicono che c'erano degli uomini, avevano dei fucili.

-Quel bastardo di Corsoni aveva ragione.- commentò lo Straccione.

Il Grimm superstite era l'unico a non preoccuparsi, camminava come se fosse solo nella nebbia. Pensava a suo fratello e al triste fatto che non aveva neppure un corpo da piangere.

Tick Tock rassicurò tutti.

-Non c'è più nessuno.

-Sapere che nei prossimi 60 secondi non verremo attaccati non mi fa stare tranquilla.

-Perchè quelli dell'A.I.M sono interessati a questa casa. Al massimo ci sono nascosti i film mai proiettati della Anvil prodiction. Circolava una storiaccia sul fatto che Folsomm facesse dei film privati con le attrici...- sentenziò lo Straccione togliendosi la sciarpa dal viso.

Lucciola cercava di sintonizzarsi sulla frequenza degli spettri. La villa stregata non era solo una diceria.

-Anche i miei amici dell'aldilà confermano le parole di Lupa. Qualcuno è stato qui ma ora non c'è più. E' come sei i fantasmi avessero paura di dire di più. Cosa può spaventare della gente morta?

-Anche i miei lupi sono rimasti in disparte...- disse Lupa confermando i sospetti che qualcosa era accaduto in loro assenza.

-Io sono sempre dell'idea di prenderci un bel palazzo in centro...- tremolò Falena che tradiva la sua anima superstiziosa di ex zingara.

-Non si sfugge davanti ai problemi, li si affronta. - disse il Fantasma cercando di essere il più possibile deciso.

Fu lui ad aprire la porta di casa.

- E' chiusa, quindi nessuno l'ha forzata o forse hanno usato altri modi per entrare - analizzò spingendola in là.

Quando le luci si accesero il Night Shift trovò l'abitazione come l'aveva lasciata. Il Night Shift  perlustrò la casa, le stanze private dei membri del gruppo , i  vari piani, le biblioteche e l'ex studio di Folsomm trovandosi dopo il controllo a sostenere tutti la stessa identica cosa.

-Qui non c'è stato nessuno. Non abbiamo trovato la minima traccia di una presenza estranea e nemica.

Falena passò un dito sul corrimano della scala.

-La casa è più pulita di quando l'abbiamo lasciata. Forse questa nuova branca dell'A.I.M è un impresa di pulizie. Magari usano la magia come Mary Poppins.

Lucciola si stiracchiò le braccia e sbadigliò.

-Io sono stanca morta e vado a dormire.

-Mio fratello è morto dobbiamo parlare del suo funerale. Io sto impazzendo e voi cercate di far sembrare tutto normale. Siamo e saremo sempre un gruppo di estranei che adesso sta assieme ma che presto potrebbe sciogliersi...

Il Fantasma cercò di calmarlo.

-Ti ho promesso che onoreremo il nostro compagno caduto. Converrai che non abbiamo avuto certo una giornata facile. Almeno non dobbiamo per adesso preoccuparci dell'A.I.M. Ho chiesto a Cowan di indagare un po' su di loro e anche sulla casa.

Lupa consolò Grimes.

-Ha ragione il Fantasma, tu invece hai torto. Io sono sempre stata una Lupa solitaria, il branco non mi è mai piaciuto, questo prima delle ultime settimane con voi.

Falena provò anche lei la strada del sostegno.

-Se lo dice Lupa allora puoi star sicuro che è così. Noi siamo uniti non solo dall'essere sempre stati soli ma anche dal fatto che il mondo per varie ragione ci ha sempre preso a calci. Magari continuerà a farlo ma insieme sentiamo meno male.

Ago non poteva parlare ma tutto quello che pensava lo esprimeva il suo occhio buono che usciva dal cappuccio con le cuciture.

Grimes vide nella sua unica pupilla il fratello morto che sorrideva e lo ringraziò in silenzio come piaceva all'ex sarto.

Percival sembrò meno triste, salutò tutti e andò nella sua stanza.

Anche gli altri fecero altrettanto e Danse Macabre prese le scale con Falena , Lucciola e Lupa che avevano le camere vicine.

Danse si rivolse alle amiche.

-Nel corridoio di Corsoni ho paura di aver detto cose sbagliate...- esordì senza legarsi ad un discorso.

Lucciola cercò di giustificarla.

-Abbiamo tutti i nostri scheletri nell'armadio almeno i vostri non possono parlare con voi.

-Senti Danse non siamo mai state grandi amiche però se hai dei problemi con vecchie faccende su noi puoi contare, su tutti noi anche su di me, sempre che eviti di farmi saltare da una finestra.

-E tu di farmi sparire i vestiti.- sorrise Danse salutando tutte prima di entrare nella sua camera. Anche le altre lo fecero.

Lupa si tolse tutti i vestiti e si raggomitolò sul letto.

Danse si sedette sul suo e si trovò a fissare la statua di Shiva che vi troneggiava ai piedi.

Tutto le ricordava la sua terra natia: l'India.

Aveva voluto portare quelle cose alla villa ma ora quel passato la opprimeva. Si era donata completamente a Shiva e il dio aveva ricambiato la devozione togliendole tutto anche il suo nome. Si stese senza liberarsi dall'idea che la statua la osservasse e soprattutto la giudicasse.

E a quegli occhi pieni di distruzione Danse era una traditrice della peggior specie.

Falena amava usare i suoi poteri per togliersi i vestiti, erano loro a sfilarsi di dosso e ad entrare nel grande guardaroba.

Un'altra piccola stanza piena di sue creazioni. Le porte finestre che davano sul terrazzo erano aperte. Nuda uscì all'aperto guardando dall'alto la valle delle nebbie.

La nudità per lei non era solo una forma di esibizionismo e di ribellione contro la mentalità del suo paese natale e i suoi mille tabù, era anche un modo per sentirsi normale. I vestiti erano il suo potere mutante. Senza era una donna come le altre.

Andò nel guardaroba e animò un vestito lungo da sera, era come se una persona invisibile lo indossasse.

Lo prese per le maniche ed iniziò a ballare con l'abito.

La musica nella sua testa era quella di un violino. La adorava quando da ragazzina aveva conosciuto quel giovane e bel musicista che sapeva far vibrare le corde dello strumento e del suo cuore.

Falena dopo tutto aveva un animo romantico.

La luna dietro di lei nel cielo sembrava apprezzare quel ballo sensuale. Al momento del caschè bussarono alla sua porta. Perse la concentrazione e tra le mani aveva di nuovo solo un abito.

Mentre andava alla porta una vestaglia le calò addosso chiudendosi sul suo corpo mentre apriva la porta. Sulla soglia c'era Percival. Aveva lo sguardo listato a lutto. Teneva in mano un foglio e tra le braccia aveva il suo costume da fratello Grimm.

-Posso entrare?

-Certo.

Falena chiuse la porta alle spalle.

-Serviva la morte di tuo fratello per deciderti a venire nella mia camera.- disse sedendosi sul letto.

-Attenta alla fiamma Falena.

-Non saresti il primo che affoga il dispiacere nel sesso e se sei qui sai bene che non sono una che rifiuta di dare una mano ad un amico.

-So che stai dicendo questo per tirarmi su il morale e sei una bella donna Falena.

-Nemmeno tu non sei male, vederti senza il ghigno da joker e delle uova in mano ti rende certamente più interessante. Comunque se non sei qui per la scopata terapeutica in cosa posso esserti utile?

-Mi serve un nuovo costume. Ti sembrerà strano ma l'ho disegnato d'istinto in un colpo solo appena entrato in camera. Mi ha aiutato a ripensare a quello che è successo e a quello che sarà.

Con la morte di Barton  non ci sono più i fratelli Grimm.

-Quindi sarai il fratello Grimm. Non suona benissimo. Abbiamo già nel nostro gruppo gente che si chiama Ago e Straccione, non possiamo abbassare ancora la media.

-Ho fatto bene a venire qui, il tuo disinteresse mi fa star bene. In effetti conoscevi poco Barton

-Conosco poco anche te e potrei dire lo stesso degli altri. Se vuoi un costume te lo farò.

-Lo farai dalla vecchia divisa, puoi non crederci ma è tessuto magico.

-Non ci credo. Lasciala lì insieme al disegno. Sarà pronta per domani.

-Non mi chiamerò fratello Grimm. Con un nome simile potrei stare solo in un convento.

Falena gli sorrise e lo raggiunse sulla porta non ancora aperta.

-E come ti chiamerai? Non hai avuto l'ispirazione sul nome?

-Dark Grimm. Il colore delle favole è il nero.

Falena lo baciò d'impeto e lui non si scostò ma ricambiò. Le loro labbra si unirono e solo dopo un intenso minuto si staccarono.

-Mi piace.

-E' ancora valida l'offerta?- disse Percival indicando il letto.

-Si e ti prometto un bell'happy ending come nelle favole...

-Nel mondo reale si dà un significato diverso a quelle parole soprattutto se associate ad un rapporto tra due adulti.

-Vuoi sfinirmi a parole o pensi di farcela in un altro modo...- corse verso il letto mentre la vestaglia come era scivolata sulle sue curve così se ne allontanò levitando nell'aria prima di finire sulla sedia.

-Vedi Percival non sei l'unico in grado di fare magie.

Lucciola nella stanza vicina si era appena addormentata, i muri erano abbastanza spessi da non far passare i mugolii di godimento dei due amici con benefici, e infatti non furono questi a svegliarla ma un bisbigliare nell'orecchio.

-Lucciola...

Sentiva il suo nome pronunciato da una voce che aveva qualcosa di famigliare ma che non riusciva a focalizzare.

-Lucciola svegliati... ho bisogno di te. E' tutto così nuovo per me.

Lucciola provò a coprirsi con il cuscino.

-Ti prego non puoi aspettare domani...

-Lucciola ho fatto una cosa molto stupida, per la prima volta ho pensato d'istinto e guarda come sono finito.

Lucciola allungò la mano verso il comodino e accese la luce.

Riuscì a stento a trattenere un grido. Davanti a lei nel chiarore diafano dell' abat-jour c'era lo spettro fluttuante di qualcuno che era morto da poco e che lei conosceva bene per essere stato per breve tempo suo compagno nel Night Shift.

-Barton Grimes.

 

Continua...